Thales Alenia Space e i suoi partner si vedono attribuire due contratti per sviluppare le comunicazioni laser della rete HydRON dell’ESA
Thales Alenia Space ha recentemente avviato due progetti legati alla rete HydRON, finanziati dall'Agenzia spaziale europea (ESA). Questi due contratti permetteranno a Thales Alenia Space e ai suoi partner di sviluppare la loro concezione dimostrando il potenziale dei collegamenti laser intersatellitari.
In questi ultimi anni le infrastrutture di comunicazione hanno registrato una rapida espansione dovuta all'aumento senza precedenti del volume di scambio dati nel mondo. Questo fenomeno è visibile anche nel settore aerospaziale, in cui i concetti di reti interconnesse e integrative tra orbite e su scala mondiale sono divenuti essenziali per soddisfare la futura domanda.
I collegamenti laser intersatellitari possono potenzialmente trasferire alle reti satellitari le funzionalità delle reti terrestri, contribuendo a colmare il divario digitale per un'ampia gamma di applicazioni quali le reti private virtuali (VPN), l'edge computing, i servizi 5G/6G, l’internet da/verso i dispositivi spaziali e avionici. Poiché queste capacità non sono per ora a portata degli attuali satelliti, il concetto di rete HydRON (High Throughput Optical Network) dell’ESA cerca di svilupparle per le industrie europee e canadesi.
Questa concezione fa parte della Linea programmatica strategica ARTES (Advanced Research in Telecommunications Systems) 4.0, che copre il programma ScyLight di "Telecomunicazioni ottiche & quantistiche". Si tratta di un concetto di Rete di trasporto ottico che abbina collegamenti ottici terra-spazio a portata molto elevata, collegamenti ottici intersatellitari ad alta velocità e delle capacità di instradamento/commutazione in orbita. La Rete di trasporto ottico che ne risulterà ha per obiettivo un'interoperabilità trasparente con le reti terrestri ad alta capacità esistenti – "l’internet beyond the cloud".
Nell'ambito di questi due contratti, Thales Alenia Space ha preso la direzione di un consorzio che comprende GMV, Telespazio, CGI, CRAT, Officina Stellare, DLR-IKN, Kepler Communications, Scuola Superiore Sant'Anna e Open Fiber. La funzione di questo consorzio è:
• studiare l'implementazione di un Sistema di dimostrazione di HydRON (Fase A/B1) e
• sviluppare un banco di prova e di simulazione del sistema.
La Direzione Telecomunicazioni e Applicazioni integrate (TIA) dell’ESA finanzia ambedue i contratti.
L’obiettivo del primo contratto (HydRON Demonstration System Phase A/B1) consiste nel promuovere lo sviluppo e la validazione della tecnologia HydRON integrata a reti terrestri di una capacità pari ad un terabit al secondo. Dovrà illustrare:
• il sistema end-to-end, che comprende le tecnologie chiave e un servizio minimo fattibile
• le capacità in rete, fra cui l'interoperabilità trasparente con le reti terrestri ad alta capacità
• il concetto di operazione, che prevede in particolare l'evolutività del concetto HydRON.
Lo studio "Phase A/B1", di una durata di 18 mesi, proporrà un concetto di implementazione per confermare la validità del sistema HydRON, costituito per ora da due payload di comunicazione laser intersatellitare in orbita bassa (LEO) e geostazionaria (GEO) interconnessi, varie stazioni terra ottiche e varie reti terrestri a fibra ottica. Questi studi apriranno la strada ad una fase successiva di implementazione (Phase B2/C/D/E1, lancio nel 2026), sottoposta alla decisione degli Stati membri dell'ESA durante la prossima Conferenza ministeriale dell'Agenzia in novembre 2022.
Il secondo contratto mira a sviluppare un banco di prova e di simulazione del sistema HydRON destinato a:
• consolidare la concezione HydRON, le sue funzionalità di sistema e la sua architettura end-to-end
• giustificare i compromessi e la selezione della linea di base del sistema di dimostrazione HydRON
• verificare le soluzioni e le tecnologie di comunicazione ottica in rete all'interno di una rete end-to-end rappresentativa che comprende interfacce con reti terrestri ad alta capacità
• valutare le performance delle reti ottiche satellitari in caso di elevato numeri di gradi di libertà e di variabili ambientali aleatorie.